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Galleria degli Uffizi

Il museo dei ritratti

nell’ambito della rassegna”Musei italiani”

Gli Uffizi di Firenze sono una delle più grandi
collezioni al mondo di dipinti che attira a se ogni anno un milione e
settecentomila visitatori; una straordinaria macchina di immagini e storie; un
caotico e, in certe parti, continuamente mutevole percorso attraverso
capolavori della storia dell’arte; un meraviglioso edificio a forma di U,
progettato da Giorgio Vasari, situato “sul fiume e quasi in aria”, fatto di luminosi
corridoi e sale irregolari, più adatto forse a ospitare uffici e archivi, che
un museo, nel senso moderno del termine.
All’origine di questo museo c’è la “stanza
segreta”, al lato del Salone dei Cinquecento in Palazzo Vecchio, dove
Francesco I dei Medici, appassionato di alchimia e arte, aveva la sua
“camera delle meraviglie”: dipinti, reperti archeologici, animali
imbalsamati, pietre preziose e congegni meccanici. Questa raccolta venne
collocata in una sala apposita degli Uffizi, la Sala Ottagonale, ed è il cuore
di una ricca esposizione di quadri e statue pensata per stupire gli ospiti e
dare alla città di Firenze un insegnamento esemplare soprattutto attraverso decine
di ritratti di personaggi famosi, che costituiscono ancora oggi la parte più
cospicua della collezione (esposta in parte nel Corridoio vasariano sopra il
Ponte Vecchio e ordinata nei Depositi).
Sicuramente gli Uffizi sono un luogo non visitabile in poche ore. Il rischio è
sempre quello di vedere soltanto alcuni quadri famosissimi e perdersi opere
meno note ma bellissime e indimenticabili. Si è scelto pertanto di
raccontare, proiettandone l’immagine, sette dipinti (alcuni molto noti e altri
meno) che permettono di farsi un’idea complessiva della collezione: 

Giottino, Pietà (1360)
Filippo Lippi, Madonna col Bambino e due angeli (1465 ca)
Sandro Botticelli, La calunnia (1495 ca)
Leonardo da Vinci, Annunciazione (1472 ca)
Giovanni Bellini, Allegoria sacra (1490 o 1504)
Michelangelo Buonarroti, Tondo Doni (Sacra famiglia con san Giovannino)
                                                           
(1506-1508 ca)
Sebastiano del Piombo, Morte di Adone (1512 ca)

Con la cortese partecipazione di Osano Shigetoshi (Università di Tokyo)

Per
informazioni rivolgersi a Istituto Italiano di Cultura Tel. 03-3264-6011(int.13, 29)  eventi.iictokyo@esteri.it
Per prenotare, inviare una mail con nome, cognome, n. di partecipanti e
recapito telefonico all’indirizzo: eventi.iictokyo@esteri.it indicando in
oggetto “Conferenza del 26 novembre” 

Francesco Matteo
Cataluccio (1955) ha studiato
Filosofia e Storia delle idee a Firenze e Varsavia. Dirige il centro culturale
per l’arte Frigoriferi Milanesi. Collabora al supplemento culturale del
“Sole24ore”, “ilpost.it“, “Inventario”. Nel 2012 ha vinto il Premio Ryszard
Kapuściński. Ha scritto: Immaturità. La
malattia del nostro tempo (Einaudi, Torino 2004; nuova edizione
riveduta e ampliata 2014); Vado a vedere se di là è
meglio. Quasi un breviario mitteleuropeo (Sellerio, Palermo 2010;
Premio Dessì per la letteratura 2010); Che fine faranno i libri? (Nottetempo,
Roma 2010); Chernobyl (Sellerio, 2011); L’ambaradan
delle quisquiglie (Sellerio, 2012); La memoria degli Uffizi (Sellerio,
2013). I suoi libri sono stati tradotti in diverse lingue.

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