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La scoperta della Toscana: da Montesquieu a Berenson

Conferenza del Prof. Luigi Mascilli Migliorini

Alla metà del XVIII secolo i viaggiatori
che arrivavano in Italia, incantati dal mito del mondo antico correvano verso
Roma, verso Napoli e dedicavano solo uno sguardo distratto a Firenze. In due
secoli tutto cambia. Una passeggiata attraverso questi due secoli, tra
testimonianze di scrittori, memorie, mutamenti del gusto estetico (come accade
nella polemica sulla ricostruzione di Ponte Vecchio dopo la seconda guerra
mondiale) può aiutarci a capire come un luogo rimasto –scrive Montesquieu- “in
un angolo del mondo” sia diventato poco alla volta quello che oggi conosciamo:
l’immagine per eccellenza dell’Italia, per l’arte, il paesaggio, il gusto, la
gastronomia: l’Italia dell’Italia, insomma, come scriveva un viaggiatore
inglese alla fine dell’Ottocento.

Per informazioni rivolgersi a Istituto
Italiano di CulturaTel. 03-3264-6011 (int.13, 29) eventi.iictokyo@esteri.it

Per prenotare, inviare una mail con
nome, cognome, n. di partecipanti e recapito telefonico all’indirizzo: eventi.iictokyo@esteri.it indicando
in oggetto “Conferenza del 3 settembre”

Luigi Mascilli MiglioriniMembro dell’Accademia dei Lincei,
Commandeur de l’Ordre des Palmes Académiques della Repubblica francese, LMM è
uno dei maggiori studiosi dell’età napoleonica e della Restaurazione in Europa.
Ad esse ha dedicato due importanti biografie: Napoleone, premio della
Fondation Napoléon nel 2002, di cui è uscita nel 2015 una nuova edizione
ampliata, e Metternich, pubblicato nel 2014 e che ha ottenuto nel 2015
il Premio “Filippo Burzio” dell’Accademia delle Scienze di Torino. Entrambi i
lavori sono anche tradotti in francese. Ha vissuto per molti anni a Firenze,
dove si è laureato e poi ha lavorato come ricercatore presso l’Istituto
Universitario Europeo. Ritornato a Napoli, sua città natale, insegna ora Storia
Moderna presso l’Università “L’Orientale”. Agli anni toscani ha dedicato un
piccolo volume, L’Italia dell’Italia, anch’esso tradotto di recente in
lingua francese e un ampio lavoro sull’Illuminismo toscano apparso come XIII
volume della grande Storia d’Italia diretta da Giuseppe Galasso per la
UTET.

 

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