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Presentazione e discussione del libro “Urne e camaleonti”, Makino (2015)

Il ruolo di una teoria scientifica è non solo di migliorare le conquiste tecnologiche, ma anche di contribuire alla costruzione di una visione del mondo che caratterizza una data epoca.

In tempi diversi queste visioni del mondo sono stati simboleggiate da metafore che in una sola parola, condensano l’idea fondamentale. Per esempio l’orologio è divenuto il simbolo della visione del mondo deterministica e meccanicistica che ha dominato la scienza del XVII e XVIII secolo. L’ urna, con il suo implicito riferimento a proprietà indipendenti dall’osservatore, come il colore delle palline contenute in essa, è il simbolo standard della teoria classica della probabilità.

La tesi principale del presente libro è che il camaleonte, con la sua natura adattativa e reattiva, è un candidato naturale per diventare il simbolo delle scienze naturali all’inizio del terzo millennio, sottolineando così la tendenza della nostra epoca e di colmare il divario tra i livelli fisico, chimico e biologico di descrizione della natura.

Il numero di risultati matematici e di prove sperimentali accumulati nei passati 35 anni (cioè dal quando la tesi sostenuta nel presente libro ha cominciato a circolare nelle conferenze e nelle riviste internazionali) chiaramente sostengono questa tesi.

Il percorso, dalla metafora ingenua del camaleonte a concreti modelli matematici, che alla fine ha portato alla soluzione degli apparenti paradossi che hanno afflitto la teoria quantistica sin dalla sua nascita, nonché ad un punto di vista completamente nuovo sulle leggi della probabilità e i loro modelli matematici, comporta fasi tecniche che sono lontane dall’esperienza quotidiana. Ma l’idea che la una realtà basata su responsi (come il colore del camaleonte) richieda strumenti di modellizzazione diversi da quelli usati per le realtà passive (come il colore delle palline) è concettualmente semplice e può penetrare nel patrimonio culturale comune dell’umanità.

La transizione da una visione del mondo ad una nuova non è mai stata priva di problemi ed ha sempre incontrato resistenze e opposizioni. Il presente libro è stato scritto nella convinzione che la bellezza e la potenza delle verità scientifiche è tale che nel lungo periodo esse finiranno col prevalere, indipendentemente da quanto piccolo sia il numero di coloro che inizialmente le riconoscono o da quanto potenti, influenti e numerosi siano coloro che le avversano.

Il dibattito si tiene in inglese con traduzione in giapponese e sarà introdotto da:

– Luigi Accardi (Centro Vito Volterra, Università di Roma Tor Vergata), autore del libro.

– Takashi Matsuoka (Dipartimento di Scienze dell’informazione, Tokyo University of Science), autore della traduzione giapponese.

– Massimo Regoli (Centro Vito Volterra, Università di Roma Tor Vergata), autore del software che implementa l’esperimento che sarà eseguita durante la presentazione.

– Tadashi Toyoda (Tokai University), fisico teorico.

Seguirà un dibattito e tutti i partecipanti sono invitati a esprimere i loro commenti o domande.

Per prenotare, cliccare QUI.

Per informazioni rivolgersi a Istituto Italiano di Cultura eventi.iictokyo@esteri.it

Luigi Accardi
Nato a Napoli nel 1947, ottiene il PhD (Candidat Nauk) presso la Facultà di Matematica e Meccanica dell’Università di Mosca nel Luglio 1974 sotto la guida di I.M. Gelfand. Nel 1980 è docente di Teoria della probabilità.
Si interessa soprattutto di probabilità quantistica e delle sue applicazioni alla fisica, di meccanica quantisticca, di analisi delle finzioni, di economia matematica, di crittografia.

È autore dei seguenti testi:
“Urne e camaleonti: Dialogo sulla realtà, le leggi del caso e la teoria quantistica” (Il Saggiatore, 1997), cui seguono un’edizione in russo con una prefazione di I. Volovich ed una in giapponese con una prefazione di M. Ohya, Makino (2015)

“Quantum Theory and its Stochastic Limit” (with Y.G. Lu e I. Volovich, Springer Verlag, 2002)

“Elementary algebraic Probability, Lectures given by L. Accardi at Nagoya University” (with N. Obata, in japanese) University of Nagoya Press (1998), seconda edizione, Makino Shooten (2003)

È managing editor della rivista “Infinite Dimensional Analysis, Quantum Probability and related topics”, membro del comitato editoriale delle riviste “Reports of Mathematical Physics”, “Random Operators and Stochastic equations”, “Probability and Mathematical Statistics”, “Open Systems and Information Dynamics”.

Professore presso la Nagoya University dal 1996 to 1998. Ha insegnato nelle università di Salerno, Milano, Cagliari, Roma Torvergata, Princeton, Gainesville, Tokyo University of Science, National University of Chungbuk, Centre de Physique Theorique (CNRS, Marseille). Ha  tenuto corsi e confernze in università di varie nazioni.