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“Il teatro di Luigi Pirandello”. Un ciclo di quattro registrazioni storiche

In occasione del 150esimo anniversario della nascita di Luigi Pirandello (1867-1936), l’Istituto Italiano di Cultura presenta quattro registrazioni storiche di suoi drammi teatrali.

A cura di Daniela De Palma, lettrice di italiano presso l’Universitá Keiō.

Tutte le proiezioni sono in italiano senza sottotitoli.

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Martedí 6 febbraio, ore 17:30

Sei personaggi in cerca d’autore, regia di Giorgio De Lullo, con Romolo Valli e Rossella Falk, 1963, 60’

È il dramma più famoso di Pirandello, l’opera che lo rese celebre quasi all’improvviso. Rappresentato per la prima volta a Roma il 9 maggio 1921, fu un insuccesso clamoroso: il pubblico si divise in pochi sostenitori e molti avversari che gridavano «Manicomio, manicomio!». Luigi Pirandello dovette fuggire da un’uscita laterale per evitare la folla che lo fischiava e gli lanciava monetine. Ben diversa fu l’accoglienza che Sei personaggi in cerca d’autore ottenne a Milano, dove fu salutato come un capolavoro drammatico.

Sei personaggi in cerca d’autore è considerato come una delle prove migliori di Pirandello, che vi condensa con abilità e maestria rare i temi fondamentali della sua produzione: la mescolanza di tragico e comico, l’adozione di un punto di vista umoristico, la molteplicità infinita del reale e la sua intima relatività, l’opposizione tra la “forma” e la “vita” come radice dei drammi umani.

Gli elementi più sperimentali dei Sei personaggi sono: l’assenza dell’autore e, quindi, la mancanza di un testo scritto; l’esaurirsi della recitazione tradizionale; la sala nuda; il fatto che la messinscena esce dal palcoscenico per allargarsi alla platea.

Per prenotare cliccare QUI.

Per informazioni rivolgersi a Istituto Italiano di Cultura eventi.iictokyo@esteri.it Tel. 03-3264-6011 (int. 24, 29, 13).

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Martedí 13 febbraio, ore 18:00

Il berretto a sonagli, regia di Edmo Fenoglio, con Salvo Randone, 1970, 100’

La commedia che, secondo una prassi abituale per Pirandello, riprende le tematiche di due novelle (La verità e Certi obblighi, entrambe del 1912), venne scritta nell’agosto 1916 in lingua siciliana, rappresentata nel 1917, e poi scritta in italiano nel 1918.

Il titolo si riferisce al berretto portato dal buffone e dal becco (il cornuto, ossia l’uomo tradito dalla moglie), il copricapo della vergogna ostentato davanti a tutti.

È un testo fondamentale per la comprensione della poetica pirandelliana: la commedia, ambientata in Sicilia, mette in scena un piccolo mondo di ipocrisia e falso perbenismo, una realtà borghese dal precario equilibrio.

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Per informazioni rivolgersi a Istituto Italiano di Cultura eventi.iictokyo@esteri.it Tel. 03-3264-6011 (int. 24, 29, 13).

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Martedí 20 febbraio, ore 18:00

Così è (se vi pare), regia di Silverio Blasi, con Evi Maltagliati e Roldano Lupi, 1958, 116’

È un’opera teatrale tratta dalla novella La signora Frola e il signor Ponza, suo genero. Fu rappresentata per la prima volta il 18 giugno 1917.

Il titolo, dal sapore ironico, racchiude la problematica esistenziale che Pirandello affronta nella storia: l’impossibilità di avere una visione unica e certa della realtà. Tale impossibilità di conoscere la verità assoluta è ben rappresentata dal personaggio Laudisi, che rappresenta Pirandello stesso e le sue idee: non v’è realtà né verità fuori di noi; “essere” e “parere” sono la stessa cosa poiché esiste solo ciò che noi crediamo che esista.

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Per informazioni rivolgersi a Istituto Italiano di Cultura eventi.iictokyo@esteri.it Tel. 03-3264-6011 (int. 24, 29, 13).

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Mercoledí 28 febbraio, ore 18:00

Ma non è una cosa seria, regia di Daniele D’Anza, con Sergio Tofano e Diana Torrier, 1957, 100’

È una commedia in tre atti ispirata alle novelle La Signora Speranza (1902) e Non è una cosa seria (1910), composta tra il 1917 e il febbraio 1918. La prima rappresentazione fu al Teatro Rossini di Livorno il 22 novembre 1918.

Si tratta di una commedia tutto sommato abbastanza leggera. Il protagonista decide infatti di ricorrere al singolare espediente di sposarsi proprio per evitare di correre rischi matrimoniali, con relative complicazioni, con le numerose donne con le quali ha relazioni amorose: una volta che sarà sposato avrà più difese e più libertà d’azione. È una tipica trovata pirandelliana, il matrimonio di convenienza, un matrimonio apparente, valido solo sul piano giuridico, che “non è una cosa seria”, è solo una facciata sociale che non corrisponde alla realtà.

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Per informazioni rivolgersi a Istituto Italiano di Cultura eventi.iictokyo@esteri.it Tel. 03-3264-6011 (int. 24, 29, 13).

 

  • Organizzato da: イタリア文化会館