Paolo Angeli ha sviluppato nel corso degli anni un personalissimo stile chitarristico del quale l’elemento più appariscente è la chitarra sarda modificata che utilizza: uno strumento a 18 corde che è un ibrido tra chitarra baritono, violoncello e batteria e dotato di martelletti, pedaliere ed eliche a velocità variabile. Con questo strumento, Angeli compone e improvvisa una musica all’incrocio tra jazz, folk, noise e pop minimale.
Basandosi su quattro ore di repertorio, il musicista decide sul palco quale sarà la scaletta della serata e assembla delle suite narrative, spesso prive di pause tra un brano e l’altro, nelle quali l’improvvisazione funge da materiale di collegamento e di sviluppo tra le composizioni. Inoltre Angeli è anche cantante e con la voce rivisita melodie tradizionali sarde, aggiungendo così una ulteriore dimensione al suo universo creativo.
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Paolo Angeli
Paolo Angeli, nato a Palau (Sardegna) nel 1970 e dal 2005 residente a Barcellona (Spagna), ha pubblicato diversi dischi tra i quali Linee di fuga (1997), Bucato (2003), Tibi (2010), S’û (2015) e il live Talea (2017), registrato in parte proprio all’Istituto Italiano di Cultura di Tokyo nel 2016.
Collabora con alcuni dei principali esponenti della musica sperimentale di oggi quali Pat Metheny, Fred Frith, Ōtomo Yoshihide, Hamid Drake e Evan Parker.