Questo sito utilizza cookie tecnici, analytics e di terze parti.
Proseguendo nella navigazione accetti l'utilizzo dei cookie.

Preferenze cookies

“Bach is in the Air”. Ramin Bahrami e Danilo Rea in concerto

Il progetto “Bach is in the Air” nasce dalla coraggiosa scommessa di due pianisti di diversa estrazione e cultura, uno classico e l’altro jazz, che decidono di protendersi l’uno verso l’altro, come in dialogo su un ponte sospeso, in equilibrio sul filo delle melodie del compositore barocco.

Superando l’artificiale opposizione, nata in Europa nell’Ottocento, tra musica scritta e musica “improvvisata”, Ramin Bahrami e Danilo Rea proiettano l’opera di uno dei massimi musicisti di tutti i tempi in una dimensione nuova, fatta di dialogo attraverso le epoche e le culture, che ne riafferma la modernità e l’universalità.

 

*

 

Per prenotare cliccare QUI.
Per informazioni rivolgersi a Istituto Italiano di Cultura eventi.iictokyo@esteri.it Tel. 03-3264-6011 (int. 24, 29, 13).

 

*

 

Programma

Aria, BWV 988 (dalle Variazioni Goldberg)

Jesus bleibet meine Freude, BWV 147

Preludio in si minore, BWV 855a (Bach – Siloti)

Preludio in do maggiore, BWV 846 (dal Clavicembalo ben temperato, Libro I)

Aria sulla IV corda (dalla Suite n. 3 in re maggiore, BWV 1068)

Minuetto in sol maggiore, BWV 114 (dal Piccolo libro di Anna Magdalena Bach)

Preludio in do minore, BWV 847 (dal Clavicembalo ben temperato, Libro I)

Sarabanda (dalla Suite inglese n. 3 in sol minore, BWV 808)

Sinfonia n. 11 in sol minore, BWV 797

Siciliano (dalla Sonata per flauto in mi bemolle maggiore, BWV 1031)

Sarabanda (dalla Partita n. 1 in si minore, BWV 1002)

 

*

 

Ramin Bahrami

Nato a Teheran nel 1976 e diplomato al Conservatorio di Milano, Ramin Bahrami è considerato uno tra i più importanti interpreti bachiani viventi. In particolare, ha riscosso grande successo di pubblico e di critica la sua esecuzione dei Concerti di J. S. Bach a Lipsia nel 2009 con la Gewandhausorchester diretta da Riccardo Chailly (Decca 2010). Le influenze tedesche, russe, turche e persiane che ha assorbito dall’infanzia gli permettono di accostarsi alla musica di Bach esaltando il senso di universalità che la caratterizza. Si è esibito in importanti festival pianistici internazionali e in prestigiosi teatri italiani quali La Scala di Milano, la Fenice di Venezia e l’Accademia di Santa Cecilia a Roma. Incide per la casa discografica Decca. È anche autore di tre libri di divulgazione musicale, che hanno riscosso in Italia grande successo di pubblico.

 

Danilo Rea

Danilo Rea si è diplomato in pianoforte con il massimo dei voti al Conservatorio di Santa Cecilia, dove attualmente insegna nella cattedra di jazz. Studi classici, rock e pop influenzano la sua formazione e convergono attraverso il jazz, la sua vera passione, in uno stile inconfondibile. In ambito pop collabora con alcuni dei maggiori cantanti italiani, e allo stesso tempo suona con grandi nomi del jazz come Chet Baker, Lee Konitz, Phil Woods, Michael Brecker, Gato Barbieri e Brad Mehldau. Nel 1997, con il bassista Enzo Pietropaoli e il batterista Fabrizio Sferra fonda il trio Doctor 3, che per tre anni riceve il premio della critica italiana come miglior gruppo jazz. A partire dal 2000 Danilo Rea si concentra sul piano solo nel quale fa confluire diverse fonti di ispirazione, dai classici del jazz alle canzoni e alle arie d’opera. Tra i suoi numerosi dischi ricordiamo Lost in Europe (2000), suo primo album per piano solo, e Something in Our Way (2015), ispirato al repertorio dei Beatles e dei Rolling Stones.

 

  • Organizzato da: イタリア文化会館
  • In collaborazione con: New Age Productions/SUONI ITALIANI