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Laura Imai Messina: una scrittrice italiana in Giappone dialoga con Yamasaki Aya

Laura Imai Messina, scrittrice italiana residente in Giappone, ha pubblicato lo scorso anno per Piemme il romanzo Quel che affidiamo al vento, che verrà presto pubblicato in giapponese dalla casa editrice Hayakawa Shobō.

Sul fianco scosceso di Kujira-yama, la Montagna della Balena, si spalanca un immenso giardino chiamato Bell Gardia. In mezzo è installata una cabina, al cui interno riposa un telefono non collegato che trasporta le voci nel vento. Da tutto il Giappone vi si recano ogni anno migliaia di persone che alzano la cornetta per parlare con chi è nell’aldilà.

La trama del romanzo è basata su una storia vera: Itaru Sasaki, quando suo cugino è morto nel 2010, ha costruito nel giardino della sua casa di Otsuchi una sorta di cabina telefonica. L’installazione, che Sasaki aveva chiamato kaze no denwa, “il telefono del vento”, era un modo molto personale di elaborare il lutto e mantenere una connessione con il caro scomparso. Fino a a diventare, dall’anno successivo uno strumento curativo per migliaia di suoi concittadini: l’11 marzo del 2011 Otsuchi è stata infatti colpita dal terremoto e dal conseguente tsunami che quel giorno ha devastato la regione di Tōhoku. Da allora il telefono è stato visitato da più di 30.000 persone e, a 10 anni dalla tragedia, molti scrittori in Giappone e all’estero hanno parlato nei loro romanzi degli avvenimenti di quei giorni.

Durante l’incontro, la professoressa Yamasaki Aya dialoga con l’autrice di come è nata l’idea per il libro e delle numerose altre opere di Laura Imai Messina, diventata in Italia un punto di riferimento per la presentazione della cultura e della letteratura giapponese.

In italiano e giapponese con traduzione consecutiva.

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N.B.
A causa delle misure restrittive volte a contrastare la diffusione del contagio da Covid-19, i posti disponibili sono limitati. Si prega di collaborare al rilevamento della temperatura corporea, di indossare sempre la mascherina, di lavarsi e/o disinfettarsi le mani, di rispettare sempre una distanza interpersonale di almeno un metro.
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– Alle persone a cui verrà rilevata una temperatura superiore a 37,5 gradi non sarà consentito l’ingresso.

 

Laura Imai Messina è nata a Roma. A ventitré anni si è trasferita a Tōkyō, dove ha conseguito un master e un dottorato in Letteratura. Attualmente insegna italiano presso alcune università della capitale giapponese. È autrice di romanzi, saggi e raccolte di storie per ragazzi. Nel 2020 è uscito Quel che affidiamo al vento (Piemme), caso editoriale in corso di traduzione in oltre venti Paesi, i cui diritti cinematografici sono stati acquistati da Cattleya. Per Einaudi ha pubblicato Tōkyō
tutto l’anno. Viaggio sentimentale nella grande metropoli (2020) ed è in uscita a giugno, sempre per Einaudi, il romanzo Le vite nascoste dei colori. Insegna Scrittura creativa presso la Scuola Holden e collabora con varie testate nazionali. Vive tra Kamakura e Tōkyō con il marito Ryōsuke e i figli, Claudio Sōsuke ed Emilio Kōsuke.

 

Yamasaki Aya
Originaria di Tokyo, ha conseguito laurea e dottorato in Letteratura italiana presso il Dipartimento di Scienze umanistiche dell’Università di Tokyo, dove attualmente insegna come Professore associato. Specializzata in letteratura italiana contemporanea, ha sempre nutrito uno speciale interesse per le opere relative a Trieste, particolarissima città di confine, e ha pubblicato, tra gli altri, saggi su Italo Svevo, Umberto Saba e Claudio Magris. Ha partecipato al lavoro di traduzione in giapponese di Sulla televisione di Umberto Eco (Kawade Shobō Shinsha), Breve storia della moda in Italia di Maria Giuseppina Muzzarelli (Chisen Shokan), Ore giapponesi di Fosco Maraini (Shōraisha).

  • Organizzato da: Istituto Italiano di Cultura di Tokyo