YPAM (Yokohama International Performing Arts Meeting) è un luogo di incontro per professionisti internazionali nel campo delle arti sceniche contemporanee. Nato a Tokyo nel 1995, vanta oltre 25 anni di storia ed è riconosciuto a livello internazionale come una delle piattaforme per lo spettacolo dal vivo più influenti in Asia.
Quest’anno YPAM ospita la serie di spettacoli IN A LANDSCAPE del coreografo Alessandro Sciarroni. Celebre per uno stile improntato al rigore, alla coerenza e alla chiarezza nel punto d’incontro tra arti visive e danza, Sciarroni presenta tre opere che approfondiscono la sua ricerca su pratiche, danze tradizionali e sul concetto di “rotazione”: Don’t Be Frightened of Turning the Page (assolo), Save the Last Dance for Me (duo, presentato in Giappone al Kyoto Experiment nel 2024) e Third Dialogue: In a Landscape (in collaborazione con CollettivO CineticO).
Il titolo IN A LANDSCAPE è tratto dall’omonima composizione per pianoforte dedicata alla danza, scritta da John Cage nel 1948.
Informazioni
IN A LANDSCAPE
Venerdì 12 dicembre ore 19:00
Sabato 13 dicembre ore 12:00
Sabato 13 dicembre ore 16:30 – A seguire, talk con Alessandro Sciarroni e i performers
Durata: circa 120 minuti
KAAT Kanagawa Arts Theatre, Medium Studio, 281 Yamashita-cho, Naka-ku, Yokohama 231-0023
Organizzatori: Istituto Italiano di Cultura Tokyo, Yokohama International Performing Arts Meeting
Con il contributo di: Ministero della Cultura
In collaborazione con: ATER Fondazione
Per informazioni e per l’acquisto dei biglietti, consultare il sito ufficiale della manifestazione.
DON’T BE FRIGHTENED OF TURNING THE PAGE
Alessandro Sciarroni
invention, performance Alessandro Sciarroni
with Marco Bertani
music Paolo Persia
styling Ettore Lombardi
dramaturgy Alessandro Sciarroni, Su-Feh Lee
curator, promotion, consulting Lisa Gilardino
administration, executive production Chiara Fava
technical director Valeria Foti
research Damien Modolo
communication Pierpaolo Ferlaino
production corpoceleste_C.C.00#, MARCHE TEATRO coproduction CENTQUATRE-Paris, CCN2 – Centre chorégraphique national de Grenoble, Les Halles de Schaerbeek
Una pratica performativa ispirata all’osservazione di animali che, a fine vita, tornano al luogo d’origine per deporre le uova e morire. Da qui nasce il lavoro sul concetto di “turning”, reso in scena come rotazione del corpo attorno al proprio asse: un viaggio psico-fisico che diventa danza di durata, in cui “turning” significa anche evolvere e cambiare.
SAVE THE LAST DANCE FOR ME
invention Alessandro Sciarroni
with Gianmaria Borzillo and Giovanfrancesco Giannini
artistic collaboration Giancarlo Stagni
music Aurora Bauzà and Pere Jou
styling Ettore Lombardi
technical direction Valeria Foti
curator, promotion, consulting Lisa Gilardino
administration, executive production Chiara Fava
communication Pierpaolo Ferlaino
production corpoceleste_C.C.00 #, MARCHE THEATRO coproduction Santarcangelo Festival, B.Motion, Festival Danza Urbana
Una coreografia sulla Polka Chinata, danza bolognese di corteggiamento. Molto fisica e quasi acrobatica, prevede che i danzatori si abbraccino e ruotino piegandosi fino quasi a terra. Il lavoro nasce con la collaborazione del maestro Giancarlo Stagni, che ha riportato in vita questa tradizione grazie a filmati degli anni ’60.
Third Dialogue: IN A LANDSCAPE
CollettivO CineticO & Alessandro Sciarroni
choreography Alessandro Sciarroni
action & creation Simone Arganini, Matilde Buzzoni, Carmine Parise, Angelo Pedroni, Francesca Pennini, Stefano Sardi
lights Alessandro Sciarroni
music John Cage, Stefano Sardi
styling Ettore Lombardi
coproduction CollettivO CineticO, Aperto Festival – Fondazione I Teatri di Reggio Emilia Teatro Comunale di Ferrara, Operaestate Festival Veneto/CSC, MARCHE TEATRO, Centrale Fies/Art Work Space with the support of MIBACT, Regione Emilia Romagna
Un pezzo coreografico ispirato all’omonima composizione di John Cage, nata per “calmare la mente e renderla ricettiva alle influenze divine”. Come in altre opere, In a Landscape cerca di ricucire un rapporto empatico con lo spettatore attraverso qualcosa di leggero e misterioso nella ripetizione ostinata. Gli interpreti, afferma Sciarroni, appaiono come figure animate da una serena determinazione che tende alla scomparsa: un atto d’amore estremo, una scelta di partenza definitiva.
