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European Day of Languages

Lo European Day of Languages (EDL), tenutosi per la prima volta nel 2001, mira a celebrare la diversità linguistica e culturale che caratterizza l’Europa e a promuovere la consapevolezza dell’importanza che riveste l’apprendimento delle lingue.

Il tema dell’edizione curata quest’anno dal cluster EUNIC di di Tokyo è Haiku as a bridge between Japanese and European languages, e prende lo spunto dal genere poetico giapponese forse più noto e popolare a livello internazionale.

Lo haiku nasce dallo hokku, una brevissima composizione di tre versi usata per esporre il tema del renga, opera di poesia collaborativa anche molto estesa che si sviluppava seguendo uno schema metrico fisso, grosso modo alla stregua delle tenzoni poetiche diffuse in varie regioni europee. A partire dal XVII secolo questa strofetta tematica si sviluppa come genere a se stante, conoscendo una straordinaria diffusione in patria e, soprattutto dagli inizi del XX secolo, anche all’estero. I tratti caratterizzanti sono dati dalla presenza di un riferimento stagionale, da una cesura molto netta tra una prima e una seconda parte e soprattutto dall’estrema concisione. La formula più fortunata è senz’altro quella dei 17 on, misure metriche non esattamente equivalenti a sillabe, disposti secondo il ritmo 5-7-5. Sono però attestate numerose varianti sia nella successione dei versi, sia nel numero complessivo degli on. Negli esiti più recenti anche il caposaldo del riferimento stagionale ha iniziato a vacillare, e spesso comunque viene interpretato in modo piuttosto ingegnoso. Ancora più ampia è stata la libertà con cui il genere è stato adottato dai poeti occidentali, in un esemplare sforzo sincretistico. Attraverso queste sperimentazioni il gusto per la linearità essenziale, la sensibilità estrema per i fenomeni naturali e i loro correlativi psicologici-sentimentali, sono entrati di forza nel panorama della poesia occidentale e hanno esercitato un’influenza che va molto oltre ai veri e propri haiku scritti nelle diverse lingue europee. L’altra caratteristica tipica dello haiku giapponese, il riferimento a un vocabolario compiutamente stilizzato, ha invece trovato meno fortuna, a testimonianza forse di un’irriducibile alterità culturale di fondo.

Per iscriversi all’evento, cliccare QUI.

Programma

15:00 inizio

15:05 Bulgaria

15:17 Repubblica Ceca

15:29 Germania

15:41 Ungheria

15:53 Irlanda

16:05 Italia

16:17 Polonia

16:29 Portogallo

16:41 Slovenia

16:53 Lituania

17:05 Saluto di chiusura

In rappresentanza dell’Italia saranno presentati haiku di Filippo Naitana.

Filippo Naitana è professore associato e direttore del programma di Italianistica presso la Quinnipiac University (Connecticut). Laureato in storia all’Università di Firenze, ha conseguito il Ph.D. in letteratura italiana alla Yale University. I suoi interessi di studio vertono su Dante e la tradizione classica e sui rapporti culturali fra le due sponde adriatiche nel Rinascimento. Sue poesie in italiano e in inglese e traduzioni letterarie sono apparse su Levania, The Massachusetts Review, Journal of Italian Translation, La Repubblica, nuoviargomenti.net e nel volume plurilingue Writers Between Worlds – Scrittori fra più mondi (2021). È autore del libro di poesie Viceversa presso la Società Editrice Fiorentina, nella collana Ungarettiana.

 

Poesie e traduzioni:

Viceversa, Firenze, Società Editrice Fiorentina
In a Drop of Amber, Coulomb’s Law: a Variant, L’Avventura, Cicero at Dusk, The Volatility Report, Battle Horn in Writers Between Worlds – Scrittori fra più mondi, a c. di P. Valesio, F. Manservigi e M. Neri, Firenze, Società Editrice Fiorentina 2021, pp. 121-133.
Volo Notturno, in “La Repubblica”, 12.12.2020, p. 17. (Archivio)
Vita nuova, Stimmate, Dissolvenze scandinave, Le verità di Facebook, Fenomenologia dell’addio, Lato B, Leonardo innamorato, in ”Nuovi Argomenti.net” 17.3.2020.
Scacco matto, in “La Repubblica”, 6.7.2019, p. 25. (Archivio)
Cosmogony of Shame, in “The Massachusetts Review”, 58. 3, 2017, pp. 442-443. (Project MUSE)
Un’amicizia in poesia, Nuovo Mondo, Foliage, Eresia in forma di rosa, Cosmogonia del pudore: prologo, Jacopone a Manhattan, in “Levania. Rivista di poesia”, 7.1, 2018, pp. 29-35.
trad. italiana di Vijay Seshadri, This Fast-Paced, Brutal Thriller, The Refugee, in “Italian Poetry Review”, XV (in corso di stampa).
trad. inglese di Eugenio Lucrezi, Concerto per archi e fili d’erba, in “Journal of Italian Translation”, XV.1, 2020, pp. 189-197.
trad. italiana di Vijay Seshadri, Guide for the Perplexed, in “La Repubblica”, 23.11.2019, p. 21. (Archivio)
trad. italiana di Vijay Seshadri, Memoir e Trailing Clouds of Glory, in “Nuovi Argomenti.net”, 1.7.2019.

 

Gli haiku presentati 

(traduzione di Kogoi Nao)

 

Denudare le nubi –
l’iride incruna
i container ciliegi.

剥く雲や
光るコンテナ
チェリー色

 

Filare lo zucchero –
il ponte rosso
gioca a nascondino.

金門橋
わたあめつもる ー
“まあだだよ”

 

Gioca a nascondino
il ponte rosso –
i corvi sorridono.

“もういいかい”
紅の橋 ー
鴉笑む

 

Chilometri di oro
e aria tremula –
la pioggia è un falco.

金色野
震える空気 ー
雨は鷹

 

Il fiume scorre come
oltre il tempo –
la foglia è scarlatta.

紅葉散る ー
時よりはやく
走る沢

 

Il cuore delle braci –
è lì che spira
il Cristo dell’infanzia.

炎心や
息吹きかける
子のイエス

 

La polpa degli agrumi,
i sensi immersi –
midollo dell’infanzia.

柑橘果
五感は沈む ー
幼き日

 

La volpe indugia
di fronte ai girasoli –
fiuta la quiete.

向日葵に
立ち止まる狐ー
静を嗅ぐ

 

 

  • Organizzato da: Eunic