Il 15 ottobre 2023 si celebra il centenario della nascita dello scrittore Italo Calvino, nato nel 1923 a Santiago de Las Vegas de La Habana (Cuba) e morto a Siena il 19 settembre 1985, considerato un pilastro della letteratura italiana.
Per celebrare questo anniversario, il professore emerito Wada Tadahiko legge Il giardino incantato, una delle novelle di Calvino da lui tradotte in giapponese.
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“Il libro Il giardino incantato, La tribù con gli occhi al cielo e altre 14 novelle (Iwanami Bunko, 2018) è una raccolta delle prime opere di Calvino, rivisitate in ordine cronologico, cui sono state aggiunte cinque storie precedentemente pubblicate nell’antologia di racconti La tribù con gli occhi al cielo (Shōbunsha, 1991), che rappresenta la prima raccolta di racconti brevi di Calvino pubblicata in Giappone. Tra le mie traduzioni, questa è la terza opera di Calvino dopo Le speculazioni edilizie e Palomar.
La scelta di leggere Il giardino incantato, scritto nel 1948, è dovuta al fatto che in questo racconto, scritto quasi contemporaneamente a Il sentiero dei nidi di ragno, si può intravedere lo sguardo del Calvino scrittore sul mondo, uno sguardo proseguito per quasi quarant’anni fino alla sua prematura scomparsa nel 1985 e splendidamente condensato in queste pagine.
L’origine di questo sguardo potrebbe essere rintracciata nelle poche righe lasciate da un giovane Italo, catturato assieme al fratello dalle forze fasciste ai piedi delle Alpi e in attesa di capire se la mattina successiva sarebbero stati impiccati. Sono pochissime righe indirizzate ai genitori, a malapena le si può chiamare un testamento: “Ho imparato, tramite i libri di Montale, come leggere il mio paesaggio”. Cresciuto come il poeta in Liguria, Calvino sovrapponeva i paesaggi che Eugenio Montale aveva cantato nella sua poesia a quello a lui familiare di Sanremo, costruendo così i racconti con parole proprie.
Leggendo questi primi racconti si possono cogliere appieno le caratteristiche distintive di uno scrittore leggero, agile, chiaro e preciso. Attraverso i paesaggi creati dalle parole, i lettori potranno agevolmente vedere come che l’arte del racconto del giovane Calvino, poco più che ventenne, possedeva pressoché tutte le qualità che la letteratura dovrebbe avere nel ventunesimo secolo, quello in cui noi ora viviamo (anche se lui stesso non è più tra noi), come indicato anche nel manoscritto incompiuto che ci ha lasciato, Lezioni americane.”
Wada Tadahiko
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L’evento rientra nelle iniziative della XXIII edizione della Settimana della Lingua Italiana nel mondo. Organizzata dalla rete diplomatico-consolare e degli Istituti Italiani di Cultura in collaborazione con i nostri principali partner della promozione linguistica (MiC, MIM, MUR, CePeLL, Governo della Confederazione Elvetica, Accademia della Crusca, CGIE, Comunità Radiotelevisiva Italofona, Istituto dell’Enciclopedia Italiana Treccani, RAI Italia e Società Dante Alighieri), la Settimana è divenuta nel tempo la più importante rassegna su scala globale dedicata alla nostra lingua. Sin dalla sua istituzione nel 2001, questo appuntamento ha ricevuto annualmente l’Alto Patronato da parte della Presidenza della Repubblica.